martedì 15 aprile 2014

Gita a milano


Data: 7 - 14 aprile 2014
Luogo di partenza: Marrakech
Luoghi intermedi: -
Luogo di arrivo: Milano (malpensa)....e ritorno!
Km percorsi:
Spesa giornaliera:
Way points:

Resoconto
La mattina del giorno 7 aprile , sveglia ore 6. Devo partire dal camping alle 6,45 per arrivare in aeroporto alle 7, due ore prima del volo, per lasciare le chiavi e i documenti del quad nell'ufficio dogana , vidimare la carta di imbarco del volo easyjet al check in e recarmi all'imbarco per tempo.
Il taxi che Jerome mi ha prenotato ieri ha un autista che parla anche italiano e che, molto gentilmente, mi ha accompagnata nell'ufficio doganale, al fine di spiegare nella loro lingua, la questione dei documenti. Doveva essere proprio un pezzo grosso quello dell'ufficio in citta' , perché l'uomo dietro al banco aveva un appunto con il mio nome e, appena arrivata , sorridendo , si e' ricordato dell'appunto del suo superiore e ha preso i documenti, li ha infilati in una busta sigillandola e mi ha rilasciato un numero di pratica che servirà , una volta rientrata a Marrakech, per riavere chiavi e libretto e foglietto verde, sempre presso questo ufficio. Mi ha chiesto se avevo compilato la fiche di uscita e me ne ha data una , timbrandola sul retro. Finito le pratiche doganali, ho salutato il tassista , dandogli appuntamento per il giorno del mio ritorno e sono andata al banco bagagli easy jet, fatta la fila, anche se non avevo valige, mi hanno posto un timbro sulla carta di imbarco prestampata che avevo preparato. Ultima fila per passare lo sportello della dogana e controllo passaporti dove mi hanno ritirato la fiche pre compilata di uscita e timbrato il passaporto e poi giro nei duty free dell'aeroporto che ha negozi , come di consueto, con tutte le cianfrusaglie tipiche del Paese e altri con sigarette, profumi, liquori ecc.. Alle 8,30 puntuali l'imbarco ed alle 9 il decollo dell'aereo. Il velivolo e' pieno zeppo e io, nelle ultime file, sono posizionata fra un signore arabo, in giacca e cravatta, molto garbato, salvo il fatto che si e' impossessato del bracciolo di sinistra e si allarga anche sulla mia area , per leggere il giornale, costringendomi a scrivere il resoconto con le braccine strette al corpo e , una signora altrettanto distinta sulla mia destra che, tremendamente influenzata, continua a tirare su con il naso e a sputacchiare microbi in un consunto fazzoletto di carta!
Per il resto, volo tranquillo salvo bambinetti frignanti qualche fila più indietro e italiani dal tono di voce elevato che chiacchierano ad alta voce non lasciando scampo a chi volesse riposare !
Una volta a Malpensa, al terminal 2, devo prendere il bus navetta per recarmi al terminal 1 da dove parte il treno per Cadorna che ferma anche alla stazione di Bovisa, la mia destinazione.
Una mezz'ora di passeggiata dalla stazione fino a casa in una giornata calda e piacevole , che non ha nulla da invidiare alla temperatura di Marrakech. Dopo un po' di tempo, anche se la vita su HW e' decisamente confortevole, e' piacevole tornare in un ambiente gradevole ,come la propria casa: tutto ti e' famigliare e , anche se sei sola, ti senti protetta, ti senti a...casa!
La ragione per la quale sono dovuta tornare a Milano, e' stata di salute: il mio papa' ha subito un intervento impegnativo che fortunatamente e' andato bene, ed io ho preferito essere presente, approfittando di questa occasione poco piacevole, per condividere un po' di tempo con lui.
La mia settimana, quindi, e' stata un andirivieni dall'ospedale a casa; ho anche avuto modo di vedere alcuni amici , mentre altri li ho sentiti solo telefonicamente, per mancanza di tempo, ma ringrazio tutti per gli inviti e la solidarietà. Mio papa' e' in via di guarigione (lui vorrebbe che fosse più rapida ma il post operatorio richiederà un po' di tempo) e i medici, che lo stanno curando in maniera esemplare oltre che con spirito cordiale, mi hanno assicurato che tutto sta procedendo ottimamente. Ho quindi deciso di rientrare a Marrakech dove Davide e i bimbi pelosi mi aspettano a zampe aperte, per riprendere, insieme, il girovagare in Marocco, per un altro mese, prima del rientro definitivo in Italia.
Ieri sera rientrata dall'ospedale, ho dovuto fare un po' di giardinaggio , montando, con non poche difficoltà , data la mia imbranataggine in tutto ciò che e' manuale, la centralina per l'irrigazione automatica per i vasi in casa e nel terrazzo del piano sotto. I poveri gelsomini che ora dovrebbero cominciare ad avere i primi boccioli, hanno terribilmente sofferto a causa del tempo, prima freddo e poi caldo. Probabilmente, a causa della mancanza di acqua, si sono quasi seccati , come tutta l'edera cadente che copriva il balcone del barbecue.
Dopo essere riuscita nell'intento del montaggio e aver pulito il terrazzo dalle tante foglie secche cadute ed, infine, essere stata attaccata fisicamente dalla moltitudine di formiche che scorrazzavano libere (non temete le ho sterminate senza pietà, con un apposito spray e le superstiti le ho annegate con l'acqua della canna, quando ho lavato per terra), era troppo buio per fare la programmazione. Questa mattina, puntata la sveglia alle 6,30, dopo la colazione al bar, ho ultimato il lavoro, leggendo le istruzioni dei due diversi impianti , programmando la frequenza dell'irrigazione e verificando che gli ugelli non fossero intasati dal calcare, azionando un primo ciclo manuale. Verso le 9,30 , ultima visita al Papy prima di partire e rientro per ora di pranzo, a casa . L'aereo parte alle 17,30 ma dovendo prendere il trenino in Bovisa e il bus per cambiare terminal, non voglio rischiare di perdermi qualche coincidenza e arrivare tardi. Alle 13, 10 con passo cadenzato, mi dirigo alla stazione , approfittando di una panetteria lungo il tragitto , per comperare un pezzo di focaccia al pomodoro, come pasto.
A parte la multa presa questa mattina per il parcheggio che pensavo corretto ma, che al contrario prevedeva il disco orario, tutto sembra filare liscio. Riesco ad arrivare alla stazione in tempo (2 minuti, per esattezza) per prendere il treno delle 13,33 e, dopo 30 minuti, giunti al terminal 1, il bus era pronto per condurmi al terminal 2 , senza attese. Sono quindi giunta in aeroporto in largo anticipo sulle due ore richieste , non dovendo neppure lasciare il bagaglio e avendo la carta di imbarco elettronica nel mio ipad. Ad ogni modo, aspettare a casa o sulle comode, si fa per dire, poltrone della Malpensa...e' lo stesso. Meglio non rischiare di arrivare in ritardo! Perdo un po' di tempo a guardare i negozi e, ogni volta rimango basita da quanto facciano spendere di piu' in aeroporto ,rispetto ad un normale bar cittadino , se vuoi mangiare o bere qualcosa. Il tempo passa veloce e finalmente mettono il numero del gate da dove devo imbarcarmi. Giunta al controllo polizia, la easy jet mi chiede di mettere la borsa nel bagaglio a mano. E' la loro regola, ma quando tento di aprire la zip del mio vecchio (e scassatissimo) trolley, mi si impiglia la chiusura e , tentando di sforzare, mi rimane in mano il gancio metallico che serve per tirare. Impietosito il controllore, con un ghigno sotto i baffi, constatato il fatto, mi fa passare ugualmente ( tanto tutti, una volta passato il controllo, ritirano fuori le borse dalle valige) . Imbarco veloce , sono la prima della mia fila; posto finestrino, questa volta ! Almeno avrò solo un "vicino"....speriamo bene....!
Giunge una coppia di mezza eta' che, dal passaporto , deduco essere della svizzera francese. Lui siede a fianco a me:...fantastico e' magro , ...mi lascia il bracciolo così posso scrivere più agevolmente e, dal finestrino, scattare bellissime foto del paesaggio che si vede sotto di noi: prima bella campagna verde con un fiume e poi le innevate montagne: magnifiche illuminate dal sole. Poi tutto blu: credo stiamo volando sul mare della Francia o della Spagna. Il volo dura tre ore e mentre il decollo e' stato un po' "sobbalzante", durante la crociera, non ci sono stati vuoti d'aria. All'arrivo a Marrakech dovrò andare all'ufficio dogana per ritirare i documenti del quad , parcheggiati li il giorno della partenza e poi, con il taxi che Davide dovrebbe aver chiamato, giungere in una ventina di minuti all'Ourika Camp. Ho mandato un messaggio a mio marito chiedendo - "cosa si mangia , questa sera?" - ma non mi e' giunta risposta, prima della partenza. Chissà se mi farà trovare qualcosa oppure se, dopo i saluti e i baci ai pelosi , mi toccherà cucinare ? Ve lo svelerò domani, nel resoconto che leggerete dopo di questo!
Ps: davide nel frattempo ha trascorso una settimana nell'Ourika camp ...dice a fare le pulizie ma, secondo me, aveva qualche tresca con le vegliarde del camping.


Luoghi di interesse: Ufficio dogana aeroporto (entrando sulla dx dietro le porte arrivi)
Percorso in sintesi:
Condizione delle strade:
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas):
Reperibilita' servizi (bar, ristoranti, camping):
Indirizzi utili:


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domenica 6 aprile 2014

Nuova sosta a Marrakech 2

Data: 5 - 6 aprile 2014
Luogo di partenza: sosta a Marrakech
Luoghi intermedi: -
Luogo di arrivo: -
Km percorsi: -
Spesa giornaliera:
Way points:

Resoconto
Come accennato ieri, siamo nuovamente qui, nel Ourika Camp di Marrakech: ricordate quel favoloso campeggio con piscina e praticello fiorito, ottimo ristorante e piazzole spaziose con ogni servizio disponibile ? Beh visto che io devo rientrare temporaneamente a Milano, Davide godra' di tutte le comodita' che si possono avere in un campeggio, compresa la simpatica compagnia dei proprietari. Ma oggi, visto che sono ancora qui, ci dedichiamo alla pulizia del truck, o meglio della cellula abitativa, perche' la cabina spetta a Davide che fa finta di dimenticarsene ! Carichiamo acqua e cominciamo con tre , quattro lavatrici delle lenzuola e coprimaterasso, asciugamani e vestiario ; continuiamo lavando, ad acqua fredda con la pompa e dell'aceto, tutti i tappeti che Nikita, insieme a me con le uova, aveva contribuito a sporcare, sentendosi poco bene qualche giorno fa. C' e un magnifico sole e la temperatura e' sufficientemente elevata per asciugare tutto, in un attimo, compreso i kilim che, dopo il lavaggio, invece che perdere colore, si sono ravvivati, accentuando i toni che , da tenui sono divenuti quasi forti esaltando il giallo e rosso e smorzando il panna che e' quasi del tutto scomparso ! Osservato il risultato, credevo che i tappeti fossero ancora bagnati quando li ho visti così vivaci ma, al tatto , ho constatato che non si trattava di questo ma semplicemente , avevano mutato le tonalita' e la brillantezza. Poco male, mi piacevano di piu' prima ma si intonano comunque benissimo all'ambiente e, se non altro, sono puliti. Continuiamo il cleaning day aspirando tutto l'abitacolo con la nostra fantastica aspirapolvere portatile Dyson, acquisto meglio indovinato di tutti, e laviamo i sanitari e la doccia. Davide approfitta per mettere ordine anche nelle casse esterne e, solo dopo piu' di tre ore di lavoro, ci diamo tregua. Oggi desidero anche prendermi cura di me stessa perche', questo tipo di vita, un po' tuareg, porta talvolta a trascurare la cura della propria persona. Mentre per la ceretta approfitterò' di essere a Milano , ( non ce lo vedo ancora Davide ad aiutarmi con le strisce depilatorie !), ho una fantastica maschera per capelli, la magica cream CC della Collistar, che oltre a nutrire il capello, dona ad esso una leggera colorazione in diverse nuance, a scelta (io ho preso castano nocciola), che dona brillantezza e colore e copre i capelli bianchi (se ne hai pochi). Non si tratta di una tinta, non ne ho mai fatte, ma di un trattamento che dura 4 o 5 lavaggi e poi svanisce, del tutto innocuo e che ti permette anche di "giocare" con i toni dei colori e fare esperimenti divertenti , cambiando sfumature in maniera non definitiva. Si usa come una crema, dopo lo shampoo, la si lascia agire per 15 minuti e poi si sciacqua. Carini anche i guantini neri forniti nella confezione, che non inquietano come quelli bianchi quando stai compiendo il trattamento perché' , essendo scuri, non mostrano il colore della maschera : per le fanciulle che hanno mai provato a fare queste cose con i guanti bianchi , semi trasparenti, non vi fa un certo effetto quando vedete che si macchiano di colore, il piu' delle volte completamente differente da quello che vi aspettate sui capelli, ma con tendenze a color prugna o violaceo ??? Ad ogni modo, e' la prima volta che la provo questo prodotto Collistar e devo ammettere che il risultato e' molto valido: colore brillante e molto naturale ( sembra proprio il mio) e.... capelli bianchi svaniti! Piu' avanti, fanciulle, vi diro' quanto effettivamente dura! Tornando ad argomenti piu' consoni a tutti, il pomeriggio mi dedico una oretta al sole ma poi, comincio a preparare la cena. Per sdebitarci con i proprietari ma anche perche' sono molto simpatici, li abbiamo invitati a mangiare con noi. La sorella di Jerome e il marito sono vegetariani quindi preparero' due primi differenti. Per noi tortellini in brodo della Maria, mentre per chi non mangia carne, un buon risotto alle fragole con una grattatina di parmigiano. Come secondo piatto opto per delle uova in camicia, ottime con qualche goccia di aceto balsamico di modena, quello vero, invecchiato piu' di trentacinque anni , che custodiamo gelosamente da quando il nostro carissimo amico Christian, ce lo ha regalato, qualche mese fa( vedi Christian, il tuo pensiero ci accompagna sempre !). Di contorno mix di cipolle, pomodori, peperoni e spezie cucinati con il Tajine , da Davide , che ha curato la cottura splendidamente ! Biscotti marocchini per concludere e limoncello del mio padrino, anche questo un nettare che offriamo solo agli amici e che e' ...finito!!! (Elena , devi dire a tuo papa' che non credo legg fb, di cominciare la produzione e di riservarci una bottiglia di mandarino e una di limoncello! Non possiamo vivere senza!) . La cena e' stata innaffiata da un buon rose' , offerto dagli ospiti e si e' chiusa con un caffe' fatto con la bialetti e... tante risate.

Ps: solo questa sera abbiamo scoperto che anche in Marocco c'e' l'ora legale, come in Italia ! Noi abbiamo vissuto una settimana con un'ora sbagliate ...ecco perche' ci sembravano , sempre tutti in anticipo!!! Meno male che ci siamo accorti, altrimenti avrei perso l'aereo lunedi!

Ps2: per continuare a prendermi cura di me , oggi, giorno 6 aprile, domenica, non faro' assolutamente nulla, salvo prendere il sole e pubblicare questo resoconto ! Baciiiiiii

Luoghi di interesse:
Percorso in sintesi:
Condizione delle strade:
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas):
Reperibilita' servizi (bar, ristoranti, camping):
Indirizzi utili:



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Nuova sosta Marrakech

Data: 4 - aprile 2014
Luogo di partenza: sosta a Marrakech
Luoghi intermedi: -
Luogo di arrivo: -
Km percorsi: km 45
Spesa giornaliera:
Way points: dogana: N 31 39,041 W 8 03,633
centro commerciale: N 31 40,041 W 8 00,662
centro commerciale: N 31 40,142 W 8 00,688
elettronica: N 31 38,563 W 8 01,148


Resoconto
Questa mattina, dopo un sonno ristoratore e una buona colazione, ho appreso che, per problemi personali, dovro' assolutamente fare un salto a Milano , la prossima settimana. Per fare cio' , avendo un mezzo, il Quad, sul mio passaporto, e non riportandolo indietro con me, in quanto prendero' un aereo, occorre andare in dogana a chiedere il permesso per poterlo lasciare qui, temporaneamente. Queste operazioni sono necessarie per evitare che, persone losche, importino dei mezzi, magari rubati, in paesi stranieri e poi tornino indietro, dopo averli venduti. Il problema si pone quando , per esempio ti rubano il mezzo all'estero oppure, come nel mio caso, devi rientrare in italia senza di esso, lasciandolo nello stato in cui ti trovi. La giornata di oggi, quindi, prevede un tour in dogana che si trova dalla parte opposta della citta', accompagnati dal gentilissimo Jerome , il proprietario dell'Ourika camp, un ragazzo canadese che parla perfettamente francese ed inglese oltre ad altre lingue, il quale si e' prestato a darci un aiuto, non parlando noi francese. Jerome, si e' procurato un appuntamento con il capo della dogana, in ufficio, e siamo andati a parlare per vedere se riuscivamo a lasciare il quad in campeggio, magari facendolo passare sul passaporto di Davide. Una volta arrivati li, abbiamo scoperto che il capo dei doganieri parlava molto bene inglese e quindi non sarebbe stato necessario far perdere tutta la mattinata al premurosissimo Jerome ma , ormai era fatta. Spiegato il problema, non ci hanno concesso di passare il quad sul passaporto di Davide perche' prevedo di tornare in marocco il 14 aprile ma, invece che piobare il mezzo, si sono accontentati, in via del tutto eccezionale perché mio marito rimane qui, di lasciarmi depositare le chiavi e il libretto, quando andro' in aeroporto e, di ritirarle al mio rientro, dopo sette giorni. Questo obbligherà Davide a doversi muovere con il truck, se necessitasse di farlo, ma ci evitera' , quantomeno, di dover ritornare negli uffici doganali a ritirare i documenti. Ringraziamo il doganiere che mi lascia il suo nominativo, in caso di bisogno, e torniamo verso il campeggio. Lungo la strada cerchiamo di verificare presso alcuni negozi di elettronica, se sono disponibili le cartucce della nostra stampante che, ormai da qualche giorno, ha esaurito l'inchiostro. Scopriamo che in Marocco le due marche piu' commercializzate sono hp e Canon mentre Epson e' poco distribuita. Inoltre la nostra stampante e' uno degli ultimi modelli e qui, non e' ancora ancora arrivata. Rinunciamo quindi alla ricerca e torniamo al campeggio. A pranzo abbiamo aderito al consueto Cous Cous del venerdi' che degustiamo,in quanto prelibato accompagnato da un ottimo dolce alle mele. Il pomeriggio ci vede in fase di relax e , verso le 17, decidiamo di andare nuovamente a fare un giro in quad alla ricerca di cricchetti per legare il quad: uno di quelli che avevamo, si e' rotto. Sembra che questo articolo, da noi facilmente reperibile anche dai benzinai, in Marocco sia quasi del tutto assente, salvo qualche modello di piccole dimensioni, per noi inutile. Delusi anche da questa ricerca, rientriamo in campeggio nel tardo pomeriggio, rischiando di rimanere a piedi perche' non avevamo fatto il pieno nel quad, che era in riserva e, arrivando dal benzinaio, per il rotto della cuffia.
La serata non prevede nulla di particolare: abbiamo mangiato molto a pranzo e quindi ci accontentiamo di un the con dei biscotti e un po' di yogurt alla fragola.

NB:
Durante il nostro giro pomeridiano in quad , abbiamo approfittato per fare una sosta in Gendarmerie, la polizia locale, per informarci in merito al visto delle persone, in quanto per i mezzi, sul foglietto verde che ci hanno rilasciato all'ingresso in Marocco, abbiamo visto che ci hanno concesso il visto per sei mesi, il massimo previsto in un anno , mentre, per le persone fisiche, il permesso e' di tre mesi, rinnovabile. Essendo arrivati nel Paese il 25 gennaio, avremmo il visto fino al 25 di aprile. Per poterlo rinnovare e' necessario uscire dal paese e rientrare, come nel mio caso oppure, come faremo per Davide, farsi rilasciare da un campeggio, essendo noi con il camper (o da un hotel, per un viaggiatore non provvisto di camper) , una fiche di residenza e di andare dalla polizia per ottenere l'estensione di altri tre mesi. Ad ogni modo, un veicolo non puo' rimanere piu' di 180 giorni per anno, nel paese e, dopo l'uscita, devono trascorrere almeno altri 180 giorni. Se si usufruisce di un periodo minore, come per esempio noi che stiamo in Marocco con i veicoli solo 40 giorni, possiamo tornare e trascorrere nel Paese, entro il 25 gennaio 2015, la rimanenza .
Siamo quindi giunti alla conclusione che , in caso decidessimo di ritornare in Marocco la prossima volta, trascorreremo qui 6 mesi, quindi tutto il periodo a disposizione, per ammortizzare il costo del viaggio in nave che rappresenta la spesa maggiore (oltre al gasolio ovviamente).


Luoghi di interesse: Dogana e centri commerciali
Percorso in sintesi:
Condizione delle strade:
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas):
Reperibilita' servizi (bar, ristoranti, camping):
Indirizzi utili:



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venerdì 4 aprile 2014

Teloued - Marrakech


Data: 3 aprile 2014
Luogo di partenza: teloued
Luoghi intermedi: Aguelmous, Ait Ourir
Luogo di arrivo: Marrakech
Km percorsi: km 131
Spesa giornaliera: dh 581,50= euro 53,15
Way points: acqua: N31 32,934 W 7 36,415

Resoconto
Il nostro itinerario di oggi prevede di percorrere la strada del passo Tiz n Tachka che collega Ouarzazate a Marrakech. E' sicuramente la strada piu' battuta per collegare queste due citta' marocchine anche se, in alternativa, c'e' il passo che abbiamo percorso verso sud, il Tiz n Test, e anche una strada piu' a est, ma sterrata, che non abbiamo mai provato e che ci riserviamo di percorrere la prossima volta, anche se non tocca Ouarzazate. Ieri ci eravamo fermati qualche chilometro dopo Teloued, in un territorio selvaggio, ma non troppo distante da un villaggio ,visto il passaggio di auto durante la notte sullo sterrato secondario che avevamo imboccato. La prima parte del viaggio di questa mattina, copre la distanza per imboccare la N9 , la strada principale del passo . Raggiungeremo questa strada prima di giungere al culmine che si trova a circa 2400 mt. ed e' riconoscibile da una serie di negozietti , uno spiazzo sufficientemente grade per la sosta anche dei camion e delle corriere e sopratutto dalla presenza di una targa riportante il nome del passo. Diversi negozi di souvenir marocchini come piatti in ceramica, tappeti, fossili, si trovano lungo tutta la strada , per dar modo ai turisti di fare qualche sosta e comperare oggettistica. Tutto l'itinerario, sopratutto in quota, e' molto panoramico e, in questa occasione, ci sono le montagne circostanti, tutte innevate, visto il mal tempo dei giorni scorsi. Scendendo a valle, il paesaggio diviene sempre piu' lussureggiante e verde; coltivazioni di grano coprono tutta l'area ricca di ruscelli e cascatelle. Una volta in pianura, forse perche' i nostri occhi si sono abituati a meraviglie, cio' che vediamo intorno a noi, sembra quasi consueto perche' non presenta particolari attrattive paesaggistiche ma , ritengo sia comunque molto gradevole attraversare tutta questa zona che , in primavera, e' estremamente vitale. Il percorso e' molto trafficato sia da camion che da corriere e, nonostante la carreggiata sia di buon asfalto, non e' larghissima in alcuni punti e occorre fare molta attenzione. Non distanti dalla nostra meta, facciamo una deviazione rispetto alla strada principale che ci condurrebbe in citta' e, giriamo verso sud ovest prendendo una strada secondaria che ci condurra' direttamente alla via del campeggio Ourika, dove siamo gia' stati ospiti nelle settimane passate e dove faremo una breve sosta per fare un po' di bucato . La temperatura e' piu' fredda rispetto ad un mese fa, quando siamo stati a Marrakech la prima volta , anche se, a detta di Jerome , il proprietario del camping, quella era una temperatura non consona alla stagione. Ad ogni modo , oggi serve il maglione mentre un mese fa andavamo in piscina! Accolti con entusiasmo dal personale del campeggio, tutti molto gentili e affabili, dopo esserci sistemati nel posto 62 , ycome la volta precedente, andiamo con il quad a fare un po di spesa al centro commerciale , per rifornire il nostro frigo che, quando lo apriamo, ulula !
Tornati dopo le sette, non ci resta che prepararci una ottima cena con del tacchino piccante appena acquistato e due fette di millefoglie per concludere, in "dolcezza" ,la giornata.

Luoghi di interesse: Passo Tiz n Tachka
Percorso in sintesi: 6802 da teloued fino al passo poi N9 fino a Ait Ourir a seguire deviazione verso sud ovest per campeggio
Condizione delle strade: primo tratto fino al passo asfalto in brutte condizioni poi asfalto discreto ma traffico intenso ultimo tratto dopo deviazione nuovamente brutto asfalto fino ad immettersi sulla strada del camp.
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas): nei centri abitati
Reperibilita' servizi (bar, ristoranti, camping): scarsi sulla strada del passo
Indirizzi utili:


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giovedì 3 aprile 2014

Valle delle rose - Tizi n tachka

Data: 2 aprile 2014
Luogo di partenza: valle delle rose
Luoghi intermedi: El Kella Mgouna, Skoura, Ouarzazate, Ait Ben Addou, Teloued
Luogo di arrivo: sosta x la notte:wp N 31 15,880 W 7 15,753
Km percorsi: km 193
Spesa giornaliera: dh 1180,09= euro 107,86
Way points: Kasbah Armidhil: N31 02,758 W 6 34,841
Kasbah: N 30 57,006 W 6 52,421
Kasbah Taourit: N 30 55,237 W 6 53,958
studios ouarzazate: N 30 56,307 W 6 58,014
panorama: N 30 58,131 W 7 05,179
panorama: N 31 00,952 W 7 06,385
Ait Ben Addou: N 31 02,674 W 7 07,945
panorama: N 31 12,560 W 7 08,028
Kasbah Teloued: N 31 17,394 W 7 14,178
sosta x la notte: N 31 15,880 W 7 15,753

Resoconto
Ripercorsi i km lungo la strada della valle delle rose, abbiamo preso la statale che ci ha condotto molto velocemente a Skoura, una serena cittadina con un palmeto molto grande di km 25x3 che vanta la presenza di una kasbah del 1600, molto ben tenuta e restaurata, famosa per essere la protagonista delle banconote da cinquanta dh . La Kasba di Amridhil e' visitabile e c'e' anche una guida parlante italiano. Hanno girato alcuni film minori in questa costruzione che, al suo interno, ha 4 cucine, la sala per la preghiera, la stanza per il padrone e la favorita, la tomba e la stanza del imman e un bel giardino interno con alberi e un pozzo per l'acqua. La Kasbah vanta una collezioni di arnesi di vario tipo, originali dell'epoca e porte e soffitti sono, per la maggior parte , ancora del 1600 (e sono migliori di quelli nuovi). Vale sicuramente la pena di fermarsi per una visita anche per il panorama che si gode dalla terrazza sul oued , ora in secca ma solitamente con molta acqua, nel mese di ottobre. A fianco alla Kasba la possibilita' di alloggiare in una struttura simile o nella Kasbah del Moro, restaurata e ora adibita ad hotel , poche centinaia di metri distante da questa. Dopo la visita ripartiamo alla volta di Ouarzazate dove ci sarebbe molto da visitare, come la Kasbah di Taourit o gli studi cinematografici, gia' veduti nel 2007 e che consiglio ai viaggiatori che si dovessero trovare a passare da qui. Certo, sette anni fa, questa cittadina non era cosi' in espansione come l'abbiamo riscoperta ora, segno che il Marocco e' un paese che cresce e si rinnova. Proseguiamo con l'intenzione di percorrere una strada gia' fatta in senso inverso , cioe' a scendere, che ci portera' verso Marrakech, passando per Ait Ben Addou, un paese che ospita una Kasbah divenuta Patrimonio dell'Unesco, molto ben ristrutturata anche grazie alle sovvenzioni ricevute per film famosi girati in questo sito come ad esempio, in tempi abbastanza recenti, "il Gladiatore". Anche questo luogo lo abbiamo visitato nel 2007 e quindi procediamo oltre,ripromettendoci di tornare, la prossima volta che saremo in Marocco. La strada corre verso nord attraversando piccoli villaggi di case di terra rossa. Oggi il tempo non e' bellissimo ma non fa molto freddo perché la temperatura si aggira intorno ai 16 gradi ma, man mano che saliamo di quota, lungo questa strada la quale, la prima volta che l'avevamo fatta, era sterrata mentre ora e' asfaltata, la temperatura scende decisamente. Il paesaggio, e' inutile dirvelo, incanta come sempre; la terra rossa prevale su altri colori e i palmeti verdi in presenza dei paesini , rendono sempre molto gradevole il cammino. Giunti al paese di Anguelz, dove la strada da nord si dirige verso ovest, il tratto asfaltato torna ad essere l'originario sterrato di terra battuta, a scorrimento abbastanza veloce. Anche gli ultimi tratti di asfalto erano in cattivo stato e la carreggiata si era ridotta notevolmente, divenendo una striscia di cemento, a dorso di mulo, non sufficiente ad ospitare neppure un veicolo. Nella mia mente si dipinge il ricordo di un luogo dove ci eravamo fermati a dormire sette anni fa mentre da Marrakech avevamo percorso questa stessa via , al contrario.Giunti nel villaggio di Teloued , ecco riaffiorare anche i particolari di quel luogo che andava, via via prendendo spazio nella mia mente, uscito dal cassetto dei ricordi. Una kasbah imponente ma un po' rovinata con un albergo in pietra, albergo Teloued, con una fantastica terrazza da dove avevamo scattato meravigliose foto su una vallata, allora deserta, oggi con la presenza di diverse costruzioni. Improvvisamente il tempo peggiora e un forte vento, che ci accompagnava gia' da un po' , comincia a portare grosse gocce di pioggia ; ben presto, l'acqua si trasforma in fiocchi di neve che vanno a sbattere sul parabrezza di HW, con forza. La temperatura e' scesa a tre gradi e il cielo e' completamente coperto. Persone e bimbi incappucciati corrono lungo i sentieri sterrati in cerca di riparo , mentre noi procediamo verso il passo. Questa strada sterrata infatti, giunge vicino al passo di Tiz-inTazka, una delle strade maggiormente utilizzate per andare da Marrakech verso sud, alternativa al passo che abbiamo percorso qualche settimana fa , il Tiz in Test, piu' basso ma piu' impressionante.
Ci fermiamo prima di raggiungere l'imbocco della strada principale cosi' da trovare un luogo,per la notte piu' imboscato e tranquillo. HW e' proprio un fantastico truck: molto ben coibentato, nonostante all'esterno la temperatura sia tutt'altro che mite, all'interno delle sue pareti coibentate di ben 6 cm, c'e' un grado di vivibilita' fantastico anche senza il riscaldamento che accenderemo solo piu' tardi ( tanto in cinque minuti l'ambiente si scalda senza problemi). Per la cena di questa sera , senza molta fantasia, riproporrò' il pollo e il tajine di verdure , magari cambiando condimenti e spezie, tanto per variare un po' . Buona serata !

Luoghi di interesse: kasbah Skura (amridhil), kasbah Ouarzazate (taourit), Studios, Kasbah Ait Ben Addou, Kasbah Teloued
Percorso in sintesi: strada a ritroso dalla valle delle rose fino a El Kella Mgouna, poi N10 verso Skura e Ouarzazate. A seguire N9 verso Ait Ben Aiddou e a continuare verso nord fino ad Anguelz poi verso ovest per Teloued
Condizione delle strade: tutte asfaltate in discreta situazione salvo da Anguelz fino a sosta x la notte su sterrato di terra battuta.
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas): nei centri abitati
Reperibilita' servizi (bar, ristoranti, camping): frequenti
Indirizzi utili: -



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mercoledì 2 aprile 2014

Itinerario gole dades


Data: 1 aprile 2014
Luogo di partenza: wp: N 31 53,546 W 5 40,973
Luoghi intermedi: Msemir, gole Dades, Boulmaine du dades , El Kela des Mgouna
Luogo di arrivo: valle delle rose Taberacht
Km percorsi: km 135
Spesa giornaliera: dh 106 = euro 9,43
Way points: gole Dades: N 31 33,357 W 5 54,509
panorama: N 31 31,713 W 5 55,501
panorama: N 31 27,567 W 5 58,496
sosta x la notte: N 31 19,744 W 6 10,253


Resoconto
Questa mattina , dopo il risveglio, la prima risposta alle domande di ieri: il tappeto e' ancora macchiato ! quindi, il fatto che i colori, come dice Davide, siano ravvivati, non dipende dal fatto che sia bagnato ma che si sia sporcato con i tuorli e gli albumi delle sei uova che si sono "suicidate" gettandosi dal frigorifero e, spiaccicandosi sul tappeto. Per la seconda risposta, quella relativa ai tornanti, Davide ha preso il quad ed e' andato a fare un giro di perlustrazione per non trovarci in condizioni critiche ,una volta alla guida del truck. Certo, la strada e' ancora in costa ma un po' piu' larga di ieri. Ora i segni dei pneumatici distano una quarantina di centimetri dallo strapiombo e ,salvo quando ci sono dei sassi per strada, procediamo piu' in sicurezza. Arrivati ai tornanti, dobbiamo sempre farli in piu' manovre, controllando dove vanno le ruote e, non guardando troppo avanti, per non farci impressionare dal precipizio. In uno dei tornanti troviamo un grosso sasso in curva e Davide, trasformatosi in Hulk, da sfogo alla sua rabbia tentando di spostarlo ma con il rischio di farlo cadere sulla carreggiata e bloccare del tutto il passaggio. Muove il sasso un po' mentre, scherzosamente lo riprendo con iphone e poi, dopo un paio di manovre , riesce a passare. I panorami sono esaltanti! Montagne disegnate , colori forti ed intensi mescolati in un mélange di bellezza estrema. Piccoli villaggi di case berbere , perfettamente camuffati nel paesaggio ,ci sfilano davanti e bambini di ogni eta' ci guardano trasognati , alzando timidi le loro manine, in un saluto. Questa mattina, oltre alle telecamere del truck, abbiamo ripreso anche con la nostra fantastica telecamera professionale Sony HXR-NX30E, che consiglio a tutti quelli che desiderano fare dei video con uno strumento compatto, flessibile di ottima qualità' che puo' anche scattare immagini, fare riprese notturne grazie a una luce incorporata e funzionare da proiettore. Dotata di microfono e super leggera, si porta ovunque, meglio di una macchina fotografica. Le dotazioni tecniche non sto qui a raccontarvele ma noi, siamo veramente entusiasti delle sue prestazioni. Tornati in Italia , dopo che Davide avra' montato tutte le riprese, speriamo di stupirvi con i nostri video che andranno a colorare e a dare movimento alle parole dei miei resoconti giornalieri, cosi vedremo se sono stata sufficientemente brava a farvi immaginare quanto noi stavamo vedendo con i nostri occhi.
Dopo i primi villaggi la strada diviene asfaltata e comincia a correre nella vallata, fiancheggiata da terre coltivate, tutte divise in quadratoni, uno con coltivazione diversa dall'altra. L'acqua che costeggia queste gole che, man mano si stringono, da vita a vegetazione rigogliosa , di un verde brillante. C'e' molto vento e la temperatura si aggira sui 10 gradi perché siamo ancora a quote elevate. Arrivati nei pressi dell'imbocco delle gole, le montagne si chiudono sopra di noi, altissime e, a fianco alla strada asfaltata, delimitata da un muretto colorato a strisce bianche e rosse ,che nel 2007 non esisteva, scorre impetuoso il fiume che da vita alla valle. Un po' piu' avanti, le montagne ci liberano dalla loro morsa e la distanza fra le due pareti si allarga mentre , la strada corre alta, lasciandoci godere un panorama bellissimo sulle pareti rocciose che, al loro interno, custodiscono, come un segreto, la sorgente che scorre. Una serie di tornanti che ci obbligano ad ogni curva a far manovra, ci riportano verso il fondo della gola che, dopo qualche villaggio ,si apre alla citta di Boulmaine du Dades. La strada principale corre in direzione della citta' di Skoura ma prima di El Kela des Mgouna, ci fermiamo in un negozio di casalinghi per acquistare una pentola in terracotta, il tajine e degli spiedi in ferro. Desideriamo avere tutto quanto serve per preparare una cena marocchina , anche se non so quanto potra' durare una pentola in terracotta con gli sbatacchiamenti del truck!
Giunti al villaggio che si propone nella confusione di una giornata di mercato , continuiamo lungo la strada che ci riporta per qualche chilometro verso nord , in quella che chiamano la valle delle rose. A dir il vero ci sono molti negozi che vendono acqua di rose oltre che olio di argan ma , di piante di questi profumati fiori, neppure l'ombra. Siamo stanchi perche' l'itinerario ha impegnato Davide, alla guida, per tutto il giorno e sopratutto ha richiesto molta attenzione e un po' di tensione, quindi ci fermiamo qui, a pochi metri dalla strada, imboccato uno sterratino.
Questa sera preparerò bocconcini di pollo speziati, acquistati prima di prendere la deviazione per la valle delle rose.
Domani ci aspetta la strada degli ksar in direzione Skoura fino a raggiungere Ouarzazate, famosa meta cinematografica marocchina.
Buona serata!

Luoghi di interesse: strada panoramica, gole del Dades
Percorso in sintesi: abbiamo proceduto sul percorso sterrato cominciato ieri verso su ovest in direzione gole dades
Condizione delle strade: sterrato stretto fondo compatto con presenza di tornanti fino al villaggio di Msemrir. A seguire asfalto quasi sempre in discreto stato che attraversa i villaggi
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas):
Reperibilita' servizi (bar, ristoranti, camping):
Indirizzi utili:


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lunedì 31 marzo 2014

Tinerhir - verso il Dades

Data: 31 marzo 2014
Luogo di partenza: Tinerhir
Luoghi intermedi: gole todrha, Ait-Hani,Agoudal
Luogo di arrivo: sosta per la notte:N31 53,546 W 5 40,973
Km percorsi: Km 111
Spesa giornaliera: 0
Way points: gole todrha: N 31 34,775 W 5 35,072
camping: N 31 40,014 W 5 33,158
sosta pranzo: N 31 59,361 W 5 31,067
sosta per la notte: N 31 53,546 W 5 40,973

Resoconto
Non e' facile salutare tutta la famiglia di Abdul e Hamid: prima la mamma con Layla, poi l'altra sorella, alla fine Hamid, il papa' e Abdul perche', gli altri, non li abbiamo visti . Promettiamo di ripassare a trovarli e di scrivergli e, verso le 10, partiamo. Ripercorriamo la strada verso nord che passa le gole del Todrha che abbiamo gia' visitato ieri, comodamente con il quad. Ci sono meno bancarelle rispetto a ieri che era domenica e anche un po' meno turisti ma , comunque, rimane una fra le piu' frequentate attrazioni paesaggistiche. Superate le gole, senza fermarci, continuiamo a percorrere la strada asfaltata, comoda e scorrevole verso nord. Il paesaggio merita decisamente di affrontarla perche' le montagne, tutt'intorno, prendono forme e colori molto variegati. Come di consueto, filmiamo la maggior parte del percorso con le telecamere del truck . Verso la meta' della strada fra l'imbocco delle gole e Agoudal, cittadina dove la nostra direzione mutera' verso sud ovest, esiste una strada che taglia perpendicolarmente quella che stiamo percorrendo e quella che andremo a prendere piu' avanti. Si tratta di uno sterrato che attraversa le montagne, a detta della popolazione del luogo, abbastanza impegnativo, che accorcia decisamente la strada per chi, visitate le gole del Todrha , desidera passare sull'altra strada e vedere quelle del Dades, accorciando di molti chilometri il tragitto che invece abbiamo deciso di percorrere noi. Per imboccare questa scorciatoia , dalla strada che stiamo affrontando, ci sono due ingressi che si incontrano e sono entrambi indicati, sulla strada, da cartelli, scritti a mano, indicanti "pista dades". Noi continuiamo con il nostro itinerario. Ci siamo imposti, come tempo massimo per effettuare tutto il percorso, due giorni ma, il primo tratto asfaltato corre veloce e senza problemi, offrendo sempre la vista delle montagne a volte scure, altre tinte di rosa e rosso, per i minerali contenuti al loro interno. Si tratta di montagne molto alte perché , la strada, supera i 2600 mt, in alcuni tratti. All'altezza degli imbocchi della scorciatoia, ci sono diverse strutture alberghiere, ristoranti e camping e si attraversano piccoli agglomerati edilizi, tipicamente berberi. Giunti a Agoudal, dove abbandoniamo la strada asfaltata che conduce a Imilchil, comincia il tratto verso le gole del Dades . Si tratta di una pista sterrata in quota, di terra battuta, sufficiente a far passare una macchina anche se, nella parte iniziale, corre in una pianura dove e' possibile uscire dalla traccia. La strada e' una sola, senza deviazioni e molto ben segnata quindi , non si puo' sbagliare. Incontriamo lungo il tragitto, alcune case berbere con qualche pastore e le pecore. Sempre gentili, ci salutano e ci chiedono al massimo se abbiamo da fumare o da bere. Alcuni bambini scalzi corrono incontro a noi, sulla ghiaia e mi dispiaccio di avere solo delle caramelle e non un paio di scarpe da lasciare loro.
Verso le 13 facciamo una pausa pranzo in uno slargo, dopo il villaggio e, mentre ci stiamo preparando il caffe' , giungono un gruppo di 4 motociclisti spagnoli, ai quali offriamo di condividere la bevanda. Ovviamente , felici, accettano : un buon caffe' caldo quando hai percorso strade come queste, in quota, col freddo...non ha veramente prezzo. Preparo, per uno di loro, un cappuccino e lui, estasiato, non finisce di ringraziarmi, anzi fotografa anche la tazza e promette di inviarci lo scatto. Conclusa per tutti la sosta, ripartiamo. Gli spagnoli ci hanno avvisato che , piu' avanti la strada e' in costa e presenta alcuni tratti stretti, con neve e fango. Fino a questo momento, la pista non ha rappresentato un problema perche' non abbiamo viaggiato con dirupi da un lato nonostante godessimo di panorami mozzafiato. Purtroppo, ben presto, scopriamo che la situazione sta per cambiare , quantomeno per la percorribilita' , con un truck, di questa pista che, con un fuoristrada, puo' ricordare l'emozione di percorrere la "via del sale" in liguria. Gli ampi spazi a fianco della pista cominciano a diminuire sempre di piu' fino a quando ci troviamo a percorrere un sentiero che sale, sale sempre di piu' , senza nessuna protezione e, dove a destra hai la montagna e a sinistra lo strapiombo. Chi soffre di vertigini, a questo punto, avrebbe cominciato a non sentirsi a proprio agio e, se non avessimo gia' fatto scuola, nei percorsi effettuati con amici del club ligure 4WDPromotion (a proposito,vi voglio bene e ci mancate!), saremmo decisamente entrati in crisi. Quando le ruote a destra del truck, cominciano a calpestare i sassi a monte per cercare di avere piu' spazio possibile e il mezzo sobbalza in maniera preoccupante , dondolando anche se hai una marcia ridotta innestata e i segni dei pneumatici delle ruote a valle, distano pochi centimetri dal ciglio del dirupo...bhe, le ginocchia cominciano un po' a tremare. Il mio compito e' di guardare che non ci siano sassi dove passano le ruote mentre Davide, alla guida, cura la strada davanti e gli specchi per assicurarsi che le gomme posteriori rimangano nella carreggiata. Finalmente arriviamo dove c'e' uno slargo sufficiente per poterci fermare: un vero colpo di fortuna perche' proprio in questo frangente arrivano due Land di inglesi dietro di noi e un fuoristrada con la cellula, in senso inverso ! Pazzesco, fino ad ora non avevamo ancora incrociato nessuno. Lasciamo passare tutti i veicoli che procedono piu' veloci di noi , ci prendiamo qualche secondo per rilassarci dallo stress di affrontare strade cosi' impegnative con il truck e poi, proseguiamo per il nostro cammino. Meglio compiere ancora qualche chilometro, visto che l'andatura e' estremamente lenta e c'e' ancora luce. Davide che guida, non puo' vedere che , sulla carta che ho sul monitor davanti a me, la strada, piu' avanti, segna alcuni tornanti. Non vi nego che sono un po' preoccupata ma...indietro non si torna! Sono le 17 e fuori la temperatura scende decisamente. Abbiamo affrontato alcuni tratti dove c'erano circa 20 centimetri di neve sulla pista e alcuni tratti dove , la neve , che si e' sciolta, ha lasciato il posto all'ancor piu' insidioso fango. Le tracce dei pneumatici del camion , con le sue 12 tonnellate, sono ben evidenti sul terreno e Davide che comincia ad essere stanco a causa della tensione, dice che sente un po' scivolare il mezzo, anche se poi , ammette che forse, e' solo una sensazione ma, sapete, quando da un lato c'e' il nulla....cominci decisamente a temere per la tua incolumita'. Provo a fare con mio marito cio' che faccio sempre quando ho un alunno' di un corso fif, in macchina con me: lo rassicuro dicendo che sta guidando benissssssimo, con voce calma e suadente, anche se mi sto cag...sotto! Finalmente ci appare uno slargo segnalato da un cippo e decidiamo che e' giunto il momento di fermarci per la notte. Sono le 17,30 ma sicuramente non vogliamo affrontare il tratto con i tornanti, che vedo in mappa, senza luce, quindi ci sistemiamo in questo punto, mettiamo dei sassi per pareggiare la cellula e giriamo la chiave su off. Il truck pero' non e' perfettamente in piano ma pende un po' da un lato e, quando provo ad aprire il frigo per prendere da bere, la confezione delle uova, che aveva una posizione instabile, si apre lasciando cadere, una dopo l'altra , con effetto a rallentatore, cinque delle sei uova contenute al suo interno, tutte sul tappeto nuovo! Presa da raptus di incazzatura prendo l'ultimo uovo residuo e la scatola che lo contiene e lancio, anche quello, per completare l'opera ! I gusci rotti in piu' pezzi lasciano uscire i tuorli gialli che, alcuni sani altri rotti, si allargano sul kilim mentre l'albume gelatinoso si allarga, viscido , inondando il tappeto con la sua consistenza flaccida e trasparente. Rimango basita, immobile , senza sapere esattamente cosa fare. Davide interviene cercando di raccogliere quella poltiglia sguisciolenta con un coltello per la carne, rompendo i pochi tuorli ancora integri che, gocciolanti e fluidi, colorano di giallo-arancio nuovi angoli del tappeto. Usiamo una ciotola per raccogliere gusci , tuorli e albume che i cani divorano ghiottissimi, incuranti del fatto che siano caduti per terra e noi, tamponiamo con uno straccio imbevuto di acqua, l'intera superficie del tappeto macchiato. Davide prova anche a dire che , dopo questa azione riparatrice, i colori del tappeto sembrano ravvivati, ma poi, guardando la mia espressione , si corregge aggiungendo la frase, -"forse perche' e' bagnato"!-. Decisamente , il truck era in pendenza, ma non e' colpa di nessuno, comunque mi sono sentita un po' stupida perche' mi sono limitata a guardare le uova cadere senza neppure tentare di afferrarle! Va beh, che dire, domani sara' una giornata interessante: sapremo se, una volta asciutto, e' bastata l'acqua a pulire il tappeto e se riusciremo con HW, a superare i tornanti che incontreremo sulla nostra strada.
Leggeteci domani, per scoprirlo!
Ps: qui, nel nulla piu' totale.....abbiamo la connessione internet!


Luoghi di interesse: paesaggio
Percorso in sintesi: strada a nord verso Imilchil fino a Agoudal poi verso sud ovest verso gole Dades
Condizione delle strade: primo tratto verso nord asfalto in buono stato una corsia per senso marcia normale. Secondo tratto verso sud ovest pista sterrata battuta stretta con ampi spazi piani seguito da zona montana dove lo sterrato e' coperto di neve o fango molto stretto per camion con pochissime zone di slargo
Stazioni di servizio (carburante, acqua, gas): nei centri abitati
Reperibilita' servizi (bar, ristoranti, camping): presenti lungo la strada nel primo tratto
Indirizzi utili:-



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